Autore: Alessandro Chetta 17/09/2012 |
![]() Le loro dinamiche prevedibili, i loro racconti, il loro annusarsi, i pensieri lasciati a metà, il dialetto monosillabe, la telepatia, sono segni universali, adottabili a qualsiasi latitudine. Uno slancio in avanti da Leone d’argento se non d’oro. Ottimo perciò Leonardo Di Costanzo – e con lui Maurizio Braucci e Mariangela Barbanente, sceneggiatori – in grado di inscatolare il molteplice (cioè il complessissimo vissuto quotidiano dei posti borderline) nel semplice di un ammasso di pareti scrostate, una volta teatro di santi matti e dottori sadici (l’ex manicomio Leonardo Bianchi di Napoli). Una quindicenne rinchiusa per evitare che veda il moroso, della famiglia avversaria. Chi vi ricorda? ‘L’Intervallo’ sarebbe Shakespeare se solo gli scissionisti fossero i Capuleti e Poggioreale fosse Verona. |
Bob Dylan, Led Zeppelin e i Blur al cinema tra film concerto, biopic e documentario
Dopo tredici anni dall'uscita arriva nelle sale cinematografiche, dal 27 febbraio al 5 marzo, il film concerto dei Led Zeppelin....