Anche per il trio bresciano più sfrontato, cazzone e rock’n’roll del momento, nel panorama musicale italiano, è giunto il momento per il grande debutto. Dopo le ottime basi gettate con l’ep “Joyful celebration”, adesso The Record’s, con questi dodici brani, esplodono e in poco più di quarantuno minuti fanno convivere tutto il miglior pop’n’roll europeo, sia di matrice anglosassone che scandinava, ma anche di stampo Usa, vedi Pixies.
Della band di Frank Black hanno più che altro l’approccio mentre schizzano come degli indemoniati, proprio come gli Hives e in certi frangenti sono robotici come il primo Elvis Costello, quindi non mancano i richiami alla primissima new wave. L’evoluzione che hanno compiuto rispetto all’Ep consiste in una maggiore attenzione del basso ed in una spinta maggiore verso il rockabilly. Molti brani, infatti, sono strutturati su un rock’n’roll e su un pop’n’roll che ha il sapore dei fifties Usa. In questa policromia di suoni e di ebbrezza non potevano i richiami ai Beatles, tuttavia a quelli meno effimeri, bensì quelli dell’ultimo periodo (“A littel content”), ed ai loro corrispettivi californiani, ecco quindi che “Girl of my wet drems” surfa su un rock’n’roll con tanto di cori alla Beach Boys. Insomma un cd tutto da ballare, senza pensare più di tanto.
Autore: Vittorio Lannutti