L’errabondo Vinicio continua a solcare i lidi mediterranei e a dodici anni da “Canzoni a manovella”, dove ci aveva già fatto assaporare il profumo del rebetiko: il Vinicio nazionale, per il disco che segue “Marinai, profeti e balene”, ha deciso di dedicarsi interamente alla musica tradizionale greca.
Per l’occasione ha assoldato un gruppo di musicisti ellenici, oltre ai fidi Asso e Zuppiroli e a Mark Ribot.
I brani in scaletta non sono inediti, a parte “Rebetiko mou”, dato che l’artista di Amburgo (!?) in scaletta ha inserito quattro cover e otto brani riletti o riarrangiati per l’occasione.
Tra le cover Capossela sceglie un’altra esaltante versione di “Gimnastika” di Vjsotskij, “Abbandonsato di Yupanqui, “Misirlou”, conosicuta ai più nella versione di Dick Dale per la colonna sonora di “Dal tramonto all’alba” e una versione italiana di “Cancion de las simplex cosas”.
Acquistano più enfasi e romanticismo melanconico “Morna” e “Signora luna” e vira verso i balcani con “Contrada Chivicone”. Insomma un bellissimo diversivo per Capossela.
Autore: Vittorio Lannutti