Eccentrico volubile e curioso anche di carattere, Aidan Smith riversa queste doti nella propria musica, e dunque il vivace pop contenuto nelle 13 tracce di questo suo terzo disco infila una serie di melodie a volte molto gustose, di marca britannica ma non troppo lontane dal bizzarro indie pop americano di Chad VanGaalen, Danielson Famile o Half-Handed Cloud, come ad esempio in ‘The Gambler‘ o in ‘Joni‘, o nel singolone indie intitolato ‘Be the Parade‘, molto riuscito; eppure l’artista di Manchester ha anche, di base, una vocazione per le impostate, jazzate atmosfere eleganti anni 50 come in ‘Phone me if you’re Bored‘ o in ‘Mr.Pigeon‘, tra Frank Sinatra, Dean Martin e la colonna sonora di un qualche film newyorkese a caso del Woody Allen anziano, e poi una scrittura che si muove volutamente confusa tra una scrittura di un certo ordine diremmo vittoriano, tipo il Paul McCarthney periodo Sgt.Pepper’s – ‘Substitute‘ – ed una tentazione pop psichedelica, nell’interessante, seppur scollata – praticamente un patchwork di fasi pop tenute insieme da un intermezzo psichedelico – intitolata ‘1954 – Lullaby‘.
Non mancano poi curiose stratificazioni di suoni che per la verità sono una cifra importante per mantenere un certo discorso qualitativo, tra datate tastiere analogiche, sintetizzatori e frequenti clarinetti di cui ci si accorge però solo prestando attenzione, sempre su ritmi giocosi e variazioni repentine, e tuttavia, malgrado le sbandate, Smith riesce generalmente a tenere la rotta, senza finire in overdose zuccherosa come accade a band come gli I’m from Barcellona.
Phone me if you’re Bored è un disco piacevole e solare ma non banale dunque, tra l’altro anticipato qualche settimana prima della pubblicazione da un Ep intitolato Merry Smithmas, ascoltalo qui: http://aidansmithandhisindulgentfriends.bandcamp.com/album/merry-smithmas anch’esso adorabilmente sgangherato.
http://www.aidansmith.net/
http://www.interbangrecords.com/2013/11/aidan-smith-his-indulgent-friends-phone-me-if-youre-bored-out-on-the-6th-of-december/
autore: Fausto Turi