Dopo una serie di lavori discografici di pregio (tra cui spicca sicuramente “The Sacrificial Code” del 2019 – da segnalare “Spectacle Of Ritual” – e “Living Torch”, con i due brani eponimi, del 2022), Kali Malone si era congedata nel 2023 con il monolitico e splendido “Does Spring Hide Its Joy”, triplo vinile ma sopratutto triplo CD in versione estesa; compiendo un duplice passo, al contempo in avanti e al suo passato, la Malone, con “All Life Long” (Ideologic Organ), torna dopo cinque anni a comporre e proporre la sua personale visione del pipe organ (“Malone’s new album All Life Long, created between 2020 – 2023, presents her first compositions for organ since 2019’s breakthrough album The Sacrificial Code alongside interrelated pieces for voice and brass performed by Macadam Ensemble and Anima Brass” – si legge sul sito dell’Idelogic Organ (clicca).
Per “All Life Long” Kali Malone, con l’accompagnamento aggiuntivo all’organo di Stephen O’Malley, utilizza quattro differenti organi risalenti al 15th – 17th secolo (“the works for organ, performed by Malone with additional accompaniment by Stephen O’Malley on four different organs dating from the 15th to 17th centuries …” – ancora dal sito dell’Idelogic Organ: https://www.ideologic.org/release/soma055-kali-malone-all-life-long, consultato il 24.2.2024), oltre alla partecipazione del Coro di voci del Macadam Ensemble, condotto da Etienne Ferschaud, registrato alla Chapelle Notre-Dame-de-L’Immaculée-Conception in Nantes, e del quintetto di ottoni eseguito dall’Anima Brass.
Sebbene apparentemente “All Life Long” possa apparire come un opera spirituale e liturgica, così non è; sempre sul sito https://www.ideologic.org, consultato il 24.2.2024, si legge: “This is not music of praise, or of spiritual revelation, but it is an artistic enactment of translating the indescribable. It carries the gravity of liturgical chant, and its fixation on the infinite, but draws its weight from the earthly realm of human experience. A music that draws the listener into the present moment where they can discover themselves within the interwoven musical patterns that can come to resemble the passage of days, weeks, years, a lifetime”.
E a ben sentire ciò che emerge da “All Life Long” è la terrena e umana essenza degli organi di Kali Malone e Stephen O’Malley, delle voci del Macadam Ensemble e dei fiati dell’Anima Brass.
Apre il Side A la bellissima “Passage Through The Spheres” per le sole voci del Macadam Ensemble condotto da Etienne Ferschaud, che canta (come indicato nelle note di copertina) testi in italiano tradotti da Caterina Barbieri, adattamento dal saggio di Giorgio Agamben “In Praise of Profanation” (“C’è un contagio profano, un tocco che disincanta e ritorna ad usare ciò che il sacro aveva separato e pietrificato …”), esatto viatico per l’intensa, tesa e drammatica “All Life Long” per Van Straten organ.
Nei medesimi solchi profondi di tensione si muove “No Sun To Burn”, eseguita dai soli ottoni della Anima Brass, che chiude il Side A del primo vinile.
Il Side B è “introdotto” dal magmatico suono degli organi (Italian & Spanish meantone organs) di “Prisoned On Watery Shore”, suonati dalla Malone e da O’Malley, per poi esaltarsi nei cambi dei fiati della Anima Brass di “Retrograde Canon” e sublimarsi nelle voci del Macadam Ensemble di “Slow of Faith” (“… Slow of faith how week an arm turns the iron helm of fate” – il testo è un adattamento di “The Present Crisis” di James Russell Lowell, come si legge nelle note di copertina).
Il tempo di cambiare vinile e torna il Van Straten organ, suonato dalla Malone e da O’Malley, per i claustrofobici spazi di “Fastened Maze”.
È poi la volta della versione per organo, ancora una volta suonato dalla Malone e da O’Malley, di “No Sun To Burn” che evidenzia come sia caratteristico, nelle atmosfere create, il passaggio dai fiati della precedente versione all’organo.
Il Side C del vinile, composto esclusivamente dalle due esecuzioni per soli organi, si impone con il suo muro sonoro.
L’ultimo lato del secondo vinile è caratterizzato dalla splendida versione, per le voci del Macadam Ensemble, di “All Life Long” (“ … Water cry to me all life long” – il testo è un adattamento di “The Crying of Water” di Arthur Symons) a cui seguono “Moving Forward” per Van Straten organ suonato dalla sola Malone e “Formation Flight” per gli ottoni della Anima Brass, che rappresenta il momento più “spensierato” dell’intero disco.
Chiude la definitiva “The Unification of Inner & Outer Life” per Italian & Spanish meantone organs suonati dalla Malone e da O’Malley, che con il suo lungo flusso/drone finale congeda un disco di puro ascolto.
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