Disillusioni, bisogno di buttare fuori dall’anima, e poi lotta-paura-speranza ed un paradiso distratto non da anelare in un futuro ma da vivere nell’odierno, lontano dallo sgorbio di una esistenzialità in bilico tra serio e faceto. Per Una – al secolo Marzia Stano ex voce dei Jolaurlo – sono questi i punti focali imbastiti in Come in cielo così in terra, l’ultimo lavoro discografico per l’artista pugliese, undici brani di pop balenato di folkly-rock per una sensibilità cantautorale intima e profonda, di rabbia e amore, di femminilità e poesia fuori dai denti.
Disco di ballate, pezzi di vetro, carezze emotive e confessioni per un alfabeto musicale d’impatto, una tenerezza “fortificata” in cui l’artista Una racconta e canta una simbologia perfetta ed evocativa, dando del tu alla bellezza della quotidianità tenendola alla larga da quel falso “risparmio emozionale” da conservare assolutamente come scorta per un domani, appunto per quel paradiso fittizio di un “dopotutto”.
In questa nuova avventura sonora anche il tocco magico al suono Daniele “Coffee” Rossi, Leo Pari e Gianni Masci ai “ritocchi”, ma non da meno questo ascendere senza posa che Una mette di piglio inafferrabile per un ascolto – prima di tutto radiofonico al cubo – con quella audacia stilistica determinata, quell’angelico indemoniato che insegue l’anima per legarla allo spirito.
C’è molto di lei in questo suo nuovo disco, c’è molto di donna e delle sue purezze d’intento, c’è molto di bellezza e di quella personalità indomita che questa grazia umorale trasmette durante il running della tracklist, conflitti e chiaroscuri che nelle domande e i ricordi di Sotto il cielo dell’Ilva, nella baldanzosità amarognola Scopamici, tra le onde di corde folk e acustiche di Il paese che canta (gioiellino scritto insieme a Kruger dei Nobraino) e la spigolosità di Antiselfie, rappresenta un cosmo particolarissimo, una finestra spalancata ed un punto d’incontro tra sogno e realtà e, appunto, tra cielo e terra.
UNA…personalità da vendere!
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autore: Max Sannella