Vado, nuovo album di Gaben, contiene 11 brani dai quali emerge un’urgenza ed una vitalità coinvolgente, un cantautorato moderno, non verboso, che non offre facili letture e non si ripiega su sé stesso avvolgendo l’ascoltatore ma lo scuote e lo trascinaattraverso il ritmo, vero protagonista, e suoni ispidi, diretti.
Il carattere sloganistico che sovente assumono i testi sembra svolgere proprio una funzione contundente, mentre il lavoro non perde il proprio carattere pop alternative quasi ballabile, riuscendo a trovare un proprio equilibrio tra i suoi vari elementi, non ultimo il dualismo elettronica chitarre.
Anche la voce di Alessandro Gabini, un po’ carente nella spinta sui toni alti ma con una propria densità, diventa elemento caratteristico nei momenti caotici, noise, come in ‘Astensione‘: non il solito electro urlato a rotta di collo, ma un brano breve, variegato, personale.
‘Buongiorno‘ invece di pop non ha nulla ma è tra le cose migliori del disco. Qui la voce di Gabini si muove a proprio agio sui propri toni, l’elettronica si fa acida, voluminosa, gli strappi repentini accennano ad una noia esistenziale, un malessere irrisolto tenuto in qualche modo a bada.
‘Slegati‘, ‘Tutto Liscio‘ e ‘Tutto Strano‘ hanno al contrario una natura chitarristica più canonica, e ‘Niente Paura‘ torna sul malessere sociale ed esistenziale della nostra epoca: se in passato il conformismo ripagava con uno stipendiuccio ed una posizione sociale, oggi è crollata anche questa misera certezza. Ed anche il singolo ‘Tutto Gratis’ parla di contraddizioni sociali, manifesto dell’intero disco, con un bel videoclip animato.
In ‘Superficie‘ e ‘Vado’ Gaben rallenta su una psichedelia digitale che è molto nelle sue corde, ed anche qui c’è un picco dell’album, che ha grande varietà di temi, è un lavoro di qualità con in pregio di scelte non omologate, specialmente nella scena italiana.
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autore: Fausto Turi
TUTTO GRATIS – Gaben from Gaben on Vimeo.