Intrise di utopia, watt e amore profondo per tutto quello che è bailamme elettrico di stoner, grunge, progressive, anni 80/90 in copula fissa e con le icone di quella mostruosa (bi)decade, le cinque tracce che vanno a comporre Il giorno delle altalene, il disco strumentale degli Sdang!, progetto del chitarrista e del batterista di Giuradei – Nicola Panteghini e Alessandro Pedretti – portano molto di più di un qualcosa di astratto o sperimentale, lasciano il sapore di un magnetismo “primario” in cui confluiscono romanticismo e violenza rock, come una illusione che si aggroviglia al bello, e questo è senz’altro una incontrollabile emozione che si traduce in dilatazione/riverbero straordinari.
Cinque tracce strumentali tra improvvisazioni, frenesie e stratificazioni, un “movimento sonoro” che attiva un ascolto ottimale, malinconie, storie immaginarie, vere, timbriche convulse e attimi sospesi sono il carico espressivo di un duo che mette sul piatto una estetica di livello, che si lascia vivere appieno fino a trascinarti dentro, a mulinello, nei propri gorghi amperici, profondi.
Frutto di session a getto, poi rivoltate, rilette e riprese, le tracce (ispirate da un racconto di Panteghini e disegnate da Pedretti) sono di un cromatismo che va dal grigio post-rock della titletrack al rosso fuoco della battagliera La notte di San Lorenzo, il violaceo malato di Autunno e Metafisica fino al contrasto finale bluastro dell’indole instabile di Il ponte del diavolo, colori e umori che conferiscono all’occhio/orecchio quel senso indiavolato di paradisiaco. Da maneggiare avidamente!
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autore: Max Sannella