La seconda prova della formazione dei Metibla (Riccardo Ponis e Paolo Alvano), Crimson Within, segna un passo, o meglio, una falcata in avanti – sia come produzione che stimolazione mentale – nella definizione di un insieme di suoni e stili originali, vibes derivate da un rock capace di inglobare detriti sopraffini di ogni sorta, dalle scalmane transgender Bowieane (Feeling fuzzy, Tired), alle schegge noisy industrial (Become you) (vedi NIN), dalle nebbione darkly Ottantiane (Your goddamn show, Space), alle stratificazioni pop (Nevermore), tredici tracce – arrangiate da Valerio Fisik (già Inferno, Pysique Du Role, Madame Lingerie) – che non annoiano l’ascolto, ogni brano è una diabolica via d’uscita per momenti personali da gustare tra te e l’anima passeggera di quel dato momento.
Non mancano “sghiribizzi” punk – la titletrack – nell’indorare una tracklist che fa convivere melodie e riverberi, scatti e stati derivati di quiete “temporanea”, ma quiete senza spensieratezza, un continua e sotterranea linea di tensione come la fulminante Crawling worm che scivola gocciando sudore e miasmi garage da tutti i pori e da tutte le angolazioni; i Metibla portano a compimento un disco che esalta e si rende inconfondibile tra le proposte che arrivano, un tutto e di più che gira con entusiasmo e libertà creativa tra stereo e pancia, e ha rafforzare la personalità di questo lavoro arriva alla fine Falling, quella spruzzata stupenda di indie-pop che da sola innalza le quotazioni di Crimson Within alle stelle.
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autore: Max Sannella